18 dic 2013

I sistemi cellulari di cavi: la leggerezza della sostenibilità.

Riportiamo il poster e il testo del abstract di uno dei due progetti esposti nella mostra 100 Concetti celebrata in occasione del congresso R.E.D.S. (Rome Ecological Design Symposium).

 

La ricerca sui “Sistemi cellulari di cavi” ha l’obbiettivo di proporre un sistema leggero, in cui l’uso dei materiali sia minimizzato. Lo studio è articolato in due parti, la prima sviluppa il sistema costruttivo attraverso l’utilizzo dei modelli fisici e la manipolazione del materiale; la seconda si concentra sull’analisi del comportamento strutturale, approfondendo il fenomeno dello scorrimento tra i cavi e attrito. Tali strutture appartengono alla tipologia delle reti di cavi, con la particolarità che la maglia è generata dall’aggregazione di elementi monodimensionali discontinui, uniti tra loro da nodi scorrevoli attraverso un processo reiterativo. La rete bidimensionale viene portata ad uno stato di tensione (o pre-tensione), definendo il sistema tridimensionale della struttura resistente: la maglia ricorda o riproduce le cellule dei tessuti vegetali e le relative modalità di aggregazione.

10 dic 2013

La biomimetica come strumento di progetto. Struttura in pneumatici riciclati bio-ispirata al cactus.


Riportiamo il poster e il testo del abstract di uno dei due progetti esposti nella mostra 100 Concetti celebrata in occasione del congresso R.E.D.S. (Rome Ecological Design Symposium).





La proposta valuta l’applicazione della biomimetica come un processo metodologico delle scelte progettuali. Il progetto sviluppa una maglia per la costruzione di coperture tese, definendo più livelli di analisi biomimetica.


29 ott 2013

Appunti di viaggio (per fare ricerca)

Proseguendo nei miei studi sul disegno dinamico mi sono trovato di fronte a un bivio: l’approfondimento dei contenuti sembra richiedere un aumento della complessità delle simulazioni, delle applicazioni di questo tipo di disegno; la comprensione dei meccanismi spinge verso una estrema scomposizione dei passaggi intermedi sino alla sequenza elementare dei comandi.
La crescita di un albero in un paesaggio influenzato dalle quattro stagioni, la metamorfosi di un tempio greco dal legno alla pietra, la fine dell’architettura a causa dei terremoti, la riappropriazione dei luoghi da parte della vegetazione costituiscono la scaletta di un racconto illustrato in allestimento, che ha il solo scopo di verificare fino a che punto arrivano gli algoritmi dinamici nel simulare la realtà. Vedremo dove mi porterà questa linea di ricerca. Fin dall’inizio però il tentativo di riflettere sui contenuti in questo ambito di indagine porta a distinguere il disegno animato (quello di Walt Disney per intendersi), che utilizza immagini pittoriche in sequenza, dal dynamic design che applica algoritmi per simulare un evento, una prestazione, una procedura.
Ma cosa significa “applicare un algoritmo”? Che differenza c’è tra disegnare un parallelepipedo e gestire l’algoritmo di una primitiva? Di qui il bivio di cui sopra. Mentre sto portando faticosamente avanti la simulazione della complessità, ho provato a spiegare (non so se a me stesso o agli altri) con due dispense pubblicate su amazon.com e lulu.com di cosa è fatto un disegno dinamico, quali sono le scelte che uno compie nel costruire non solo una immagine ma anche le relative modificazioni, metamorfosi o evoluzioni nel corso del tempo.
Per esempio se voglio simulare le lesioni in un muro causate da un terremoto ho bisogno di: un adeguato numero di blocchi o mattoni, la dislocazione di questi blocchi in file a giunti sfalsati, la sovrapposizione delle file di mattoni, l’attribuzione di un peso a ciascun elemento, una appropriata disposizione dei muri per completare la struttura, una fondazione sulla quale registrare i danni del sisma (come un distacco e uno sfalsamento), la capacità di fondazioni e terreno nel sostenere la costruzione, il progressivo generarsi e diffondersi del distacco a partire dalla lesione nelle fondazioni, la parziale perdita di aderenza tra i blocchi, l’incapacità dei blocchi di sostenersi l’un l’altro, l’inclinazione della muratura sino al collasso finale.


8 ott 2013

TENSISTAND - allestimento del banchetto per il G.A.S. Ortaggi Vostri

Domenica 6 ottobre abbiamo avuto il piacere di partecipare al terzo compleanno dell' associazione Nessun dorma di Roma, allestendo uno dei banchetti TENSISTAND per accogliere l' esposizione dei produttori che il GAS Ortaggi vostri  promuove nel quartiere.
Roma 70 - La piazzetta dove si è svolta la consegna del GAS

25 set 2013

R.E.D.S. Rome Ecological Design Symposium e 100 concetti per R.E.D.S :

Il 26 e 27 ottobre 2013 presso la facoltà di architettura " Valle Giulia"  avrà luogo il simposio  "R.E.D.S.  Rome Ecological Design Symposium "
Due giornate di incontri, conferenze e presentazioni su innovazione, design, ecologia e sviluppo sostenibile.
Durante la due giorni si terrà la mostra  "100 concetti per R.E.D.S", all'interno della quale saranno esposti i progetti di ricerca due nostre collaboratrici :

- La biomimetica come strumento di progetto: struttura in pneumatici riciclati bio‐ispirata. 
di Ludovica Rossi

- I sistemi cellulari di cavi: la leggerezza della sostenibilità. 
di Elisabetta Gaglio

La mostra continuerà nei mesi successivi nelle diverse università che promuovono R.E.D.S. e in sedi straniere.

Il programma completo su:

18 set 2013

PECHA KUCHA NIGHT ROME VOL 12 - CI SAREMO ANCHE NOI

Cari amici, siamo lienti di invitarvi al prossimo evento Pecha kucha Roma.
Durante la serata presenteremo il nostro progetto raccontandovi i lavori passati e idee per il futuro. 



PARTECIPANTI:
Nicola Auciello (Na3), Carmelo Baglivo (IAN+), Elisabetta Gaglio (Equalogical), Emmanuel J. Pilia con Fabio Fornasari e Francesco Verso, Stefano Venditti (Maker Faire Rome), Filippo De Luca, Federica D’Angeli, Diego Stefani.

INFORMAZIONI

Evento: PECHA KUCHA NIGHT ROMA vol 12 

Venerdì 20 settembre 2013 ore 19:30 presso laCasa dell’Architettura

https://www.facebook.com/events/420487784740084/?fref=ts



10 set 2013

Ricostruire L’Aquila


"Quel particolare stato d'animo in cui il vuoto diviene eloquente, in cui la catena dei gesti quotidiani viene interrotta e il cuore cerca invano l'anello che lo ricongiunga"
(Albert Camus)
La notte del 6 aprile L’Aquila ha conosciuto l’assurdo, il non senso della vita, la vanità del futuro.

Una città puntellata
E’ così che appare L’Aquila, oggi.
Non so se a qualcuno di voi è mai capitato di vedere un set cinematografico. Una scenografia che ripropone un interno di una casa o le facciate di un intero paese, magari di una piazza.
Le pareti sono formate da pannelli di poliestere e cartone, tutto è ben disegnato: le finestre, le pietre dei muri, i portoni, le persiane in legno… Quando si è in mezzo alla piazza, se non si tocca nulla, sembra di stare in un vero paese (anzi, forse l’hai visto questo paese, in qualche brochure che pubblicizza piccole gite). Anche se in quel momento non ci sono attori che recitano e tutto è deserto, non si fatica ad immaginare un gruppo di ragazzi seduto accanto alla fontana, qualcuno che si abbraccia davanti al portone, dei turisti che fotografano…

14 ago 2013

TensiStand: la forma del mercato per costruire la cittá


TensiStand è un modulo espositivo in tensegrity studiato per il mercato itinerante "Dalla terra al territorio" della cittá di L'Aquila. Il prototipo sarà costruito nei giorni del workshop di autocostruzione che si terrá dal 3 al 6 ottobre 2013 a Cese di Pretuno, frazione di L'Aquila. 

Vi aspettiamo!!!

Per maggiori informazioni scarica il programma del workshop: PROGRAMMA




video di studio sulla costruzione dello stand 




ISCRIZIONI E CONTATTI

Scarica il modulo d'iscrizione nel seguente link: MODULO DI ISCRIZIONE

arch. Elisabetta Gaglio
cell: 3476334379
e-mail: equalogical.lab@gmail.com


ALTRI LINK DI INTERESSE

http://equalogical.blogspot.com.es/p/blog-page_25.html
http://equalogical.blogspot.com.es/2013/07/partono-le-iscrizioni-al-workshop-di.html
http://equalogical.blogspot.com.es/2013/07/lavori-in-corso-la-tensegrity-per-i.html


26 lug 2013

Partono le iscrizioni al Workshop di autocostruzione TensiStand

TensiStand
 
La forma del mercato come spazio della comunità
3-6 ottobre 2013 Cese di Preturo (AQ)
Iscrizioni entro il 30 Settembre 2013



Per ulteriori informazioni vai alla pagina dedicata
 
CONTATTI E ISCRIZIONI 

Scarica il programma del Workshop al seguente link
programma 
 
Scarica il modulo d' iscrizione al seguente link
modulo d'iscrizione 

arch. Elisabetta Gaglio
cell: 3476334379
e-mail: equalogical.lab@gmail.com
www.equalogical.blogspot.com

4 lug 2013

Lavori in corso _ TENSISTAND: La tensegrity per i banchi espositivi, tra leggerezza ed equilibrio.

Negli ultimi due mesi ci siamo concentrati su un nuovo progetto, stiamo lavorando al prototipo di un banchetto espositivo per il mercato itinerante, la tecnologia che abbiamo scelto di sperimentare è la tensegrtity. Il banchetto è completamente in legno con elementi di giunzione in metallo, la copertura è realizzata con un telo teso sulla struttura sottostante. 


Perchè la tensegrity? 

Leggerezza ed equilibrio sono le caratteristiche fondamentali delle tensegrity, per questo motivo riteniamo sia la tecnologia adatta per una struttura temporanea che deve essere allo stesso tempo trasportabile e stabile. Le tensegrity sono strutture formate da elementi resistenti alla compressione all’interno di una rete tesa di cavi. Offrono un ottimo comportamento strutturale perché il sistema risolve al proprio interno tutte le relazioni di forza, non ha quindi bisogno vincoli esterni, come le fondazioni nel terreno,  per trovare stabilità. Delle tante configurazioni che si possono realizzare, quella cubica offre un buon equilibrio tra dimensioni generali e spazio, dando la possibilità di ospitare l’uomo e le sue molteplici attività. 

29 giu 2013

incontri 1


Nella visita al Museu Marítim de Barcelona è stata una bella sorpresa incontrare un'istallazione in scatole di cartone che raccontava i lavori di restauro realizzati. Nel grande spazio del museo dedicato alle imbarcazioni tra il XIII e XVIII secolo si articolava un muro fatto di scatole, una soluzione semplice e poetica che accoglieva il visitatore.

 

3 mag 2013

Stand Construmat 2011, ONG ASF España

Los modelos que muestran a nivel teórico el sistema del ciclo de vida (sean abiertos o cerrados) de materiales y producto en nuestra sociedad, simplifican por necesidad las dinámicas reales relacionadas. El sistema empieza a articularse aplicando el modelo a un producto concreto donde son visibles las interacciones entre diferentes ámbitos industriales en relación a los materiales y procesos utilizados para su producción/construcción. De la misma forma, si quisiéramos formalizar todos los productos que producimos y utilizamos, así como sus múltiples variantes, nos damos cuenta de la vastedad del sistema y de su elevada complejidad. Si imaginamos que desde mañana nuestro sistema de producción a escala global fuese cerrado, igualmente tendríamos ya acumulada una cantidad de desecho que hoy en día no sabemos cómo deshacer.

Esquema del análisis del ciclo de vida de los materiales: en negro el sistema actual lineal y abierto,
en gris el sistema cerrado con la reincorporación de los residuos y su reciclaje.

Para llegar a un ciclo de vida cerrado, deberíamos conseguir que nuestros residuos se transformen en nuestros recursos. Esto implica eliminar el concepto de residuo rediseñando los procesos y los productos desde su origen. “Significa que los valiosos nutrientes contenidos en los materiales conforman y determinan el diseño: la forma sigue a la evolución, no solo la función” (Braungart; McDonough, 2005, 98).

1 mag 2013

Le risposte della città: la bellezza di Berlino.


I limiti

(Parte 3 di 3)

I limiti possono essere pesanti e insopportabili, opprimenti. Disegnano, costringono. Oppure proteggono, aiutano, formano, identificano.
Il primo limite di Berlino che chiunque vede, entrando in città dall’aeroporto, è quello che corre lungo i binari della metro. 
  

Sono piccole case, di una stanza appena e con, tutt’ intorno, un giardino. Se le guardi di sfuggita, così come ti obbliga il treno della S-Bahn, pensi a una baraccopoli e ti dici: ”Accidenti, i tedeschi fanno bene pure le baraccopoli!” Poi fermi il pensiero, ti avvicini al finestrino e cerchi di capire. Guardi meglio. No, non sono baraccopoli…che cosa sono?

16 apr 2013

Le risposte della città: la bellezza di Berlino.


(parte 2 di 3)
La città che (s)cambia.



Boxhagener Platz è una piazza molto grande. Un marciapiede larghissimo, coronato da alberi, le fa da cornice. In mezzo alla piazza ci sono: uno “spielplatz”, pieno di sabbia fastidiosa che tanto piace ai bambini; una grande vasca in cemento con una fontana che schizza acqua nelle pochissime giornate di calura; un prato verde, non molto pulito, che si riempie nei giorni di sole, anche quando questo non riscalda.  Tutt’intorno il marciapiede è quasi sempre vuoto, solo persone di passaggio: a piedi o in bici.
Chi la conosce bene sa che, in verità, questa piazza conta!
Conta, quanti giorni e quante ore mancano prima che possa di nuovo cambiare.
Perché di sabato e di domenica, questa piazza (s)cambia.
Il sabato indossa un abito colorato: i colori ricordano la frutta e le verdure di stagione, e mette un po’ di profumo, quello di fiori stravaganti. La domenica veste un vestito molto più composto ma talmente pieno di accessori e cianfrusaglie che quasi l’abito non si vede più.
Il sabato è il turno del mercato dei produttori locali. I banchi sono formati dai furgoni, che per quelle 5 ore si fermano e si aprono a mostrare le loro merci.

13 apr 2013

Le risposte della città: la bellezza di Berlino.

(parte 1 di 3)

La domanda è semplice, anzi sciocca. La risposta troppo complessa e articolata per esaurirla in un solo post!
Berlino, è bella???


Dopo un lungo anno e un lunghissimo inverno passato a osservare, cercare, studiare e gironzolare per la città, posso rispondere. 
Sì, Berlino è una gran bella città! Ma la sua bellezza non va cercata solo nei monumenti, nelle architetture, nei musei: Berlino non è bella solo per quello che mostra di sé, Berlino è bella anche (e soprattutto?) per le risposte che da’! 
A Berlino ogni cosa si moltiplica nei suoi dettagli, nei suoi collegamenti con l’arte, la storia, l’architettura, la gente… Da qualunque punto si parte, il discorso si può allargare e sviluppare in ogni direzione, fino a perdersi.
Berlino è una città da scoprire sotto il suo groviglio di desideri, memorie, scambi e limiti.

30 mar 2013

Architettura e Integrazione


Quando l’architettura si integra con il contesto non è solamente una questione di spazio… sono tante le sensibilità che vengono coinvolte dipendendo dalle condizioni temporali e sociali in cui si sviluppa la costruzione. Nel flusso continuo del tempo è difficile definire un inizio, ma possiamo guardare a un evento accettandone le condizioni di partenza e quindi osservare la relazione tra architettura e integrazione.


È vedendo le immagini della tensostruttura realizzata in Paraguay che sorge l’inquietudine di quali fattori portano a un’architettura capace di integrarsi, pur essendo consapevole che ancor più in questo caso i fattori specifici di ogni contesto incideranno nei risultati. Mentre ritrovare nel computer degli appunti di altri colleghi, risveglia i ricordi e permette di ripercorrere l’esperienza vissuta.

20 feb 2013

Montaje Instalación 20 años ASF España

Para describir el proyecto utilizamos el diseño. Este es el instrumento gráfico, el vocabulario que tenemos para comunicar nuestras ideas y explicar las relaciones entre las partes. Mientras cuando queremos describir la construcción la representación de la dimensión temporal sobrepasa el diseño. 

Por eso en lugar de dibujos, proponemos el vídeo del montaje de la instalación 20 años ASF España donde es visible el proceso constructivo. Esto resulta ser más contundente cuando la tecnología trabaja con materiales resistentes a tracción (la cuerdas) y donde el espacio se conforma por la agregación de operaciones, definidas previamente y no casualmente. 




Hay por una parte las operaciones que definen el orden de los elementos según el diseño de la instalación (la pantalla, las bobinas, la jerarquía de las cuerdas, etc.) y por otra parte todas aquellas operaciones manuales y mecánicas que definen el proceso constructivo. Cortar, tirar, entrelazar, doblar, atornillar... y todas las demás acciones que han llevado a la autoconstrucción de la tensoestructura que define el espacio de la instalación.

1 feb 2013

Temporary House: Un’Abitazione Temporanea per Giovani Viaggiatori


L'IDEA
La dimensione temporale nel progetto e nella costruzione di opere di architettura è divenuta negli ultimi anni uno dei temi di maggiore interesse nel dibattito culturale. Diversi sono i fenomeni che hanno contribuito a modificare la percezione della funzione “tempo” in architettura, ma l’esito generale che ad essi si può attribuire è il passaggio da una dimensione statica, permanente, ad una dimensione dinamica, transitoria del costruire.


IL PROGETTO 
La Temporary House nasce dalla riflessione sul carattere transitorio delle costruzioni, cercando uno stile di vita salubre e non invasivo.
È una casa concepita per vacanze in ambienti naturali o genericamente in ambiti extraurbani. Per questo scopo, oltre che la necessaria smontabilità e trasportabilità dell’alloggio, le scelte formali, strutturali ed impiantistiche  rendono il progetto in perfetta armonia con l’ambiente. 

Smontabilità e trasportabilità

La casa è composta da due elementi: un Modulo Mobile e un Modulo Smontabile.

29 gen 2013

Un punto di vista sull’architettura e sul progetto

Mi hanno chiesto di fare un post sulla interpretazione “olistica” del progetto e dell’architettura. Il termine può sembrare ostico ma il concetto retrostante è semplice, quotidiano. Basta pensare al tramonto: un evento che si ripete tutti i giorni, in tutte le parti del mondo, ben spiegato dalla scienza. Eppure quando il cielo è limpido sul mare, lo spettacolo diventa emozionante il più delle volte. Un po’ di foschia può rovinarlo, le nubi nasconderlo, ma quando i colori prendono il sopravvento, io resto rapito. Le spiegazioni astronomiche e metereologiche dell’evento sono del tutto estranee e separate dall’emozione trasmessa. Gli antichi popoli del Mediterraneo credevano che la terra fosse ferma e che il sole le girasse intorno. L’emozione di un tramonto poteva essere la stessa di oggi. Conta la disposizione dell’animo di chi si pone di fronte al sole che si tuffa nel mare.

L’incontro con una architettura, anche se preparato dall’esame della documentazione fotografica, può risultare entusiasmante o deludente, confermare le attese o sorprenderci. Quando circa venti anni fa sono andato a visitare il palazzo di Frank Ghery a Praga (a volte chiamato Giger e Fred) mi sono trovato di fronte ad una realtà architettonica e urbana del tutto imprevista. Ciò che le pubblicazioni sull’opera non lasciavano intravvedere erano le relazioni con l’intorno.