Riportiamo il poster e il testo del abstract di uno dei due progetti esposti nella mostra 100 Concetti celebrata in occasione del congresso R.E.D.S. (Rome Ecological Design Symposium).
La
ricerca sui “Sistemi cellulari di cavi” ha l’obbiettivo di
proporre un sistema leggero, in cui l’uso dei materiali sia
minimizzato. Lo studio è articolato in due parti, la prima sviluppa
il sistema costruttivo attraverso l’utilizzo dei modelli fisici e
la manipolazione del materiale; la seconda si concentra sull’analisi
del comportamento strutturale, approfondendo il fenomeno dello
scorrimento tra i cavi e attrito. Tali strutture appartengono alla
tipologia delle reti di cavi, con la particolarità che la maglia è
generata dall’aggregazione di elementi monodimensionali
discontinui, uniti tra loro da nodi scorrevoli attraverso un processo
reiterativo. La rete bidimensionale viene portata ad uno stato di
tensione (o pre-tensione), definendo il sistema tridimensionale della
struttura resistente: la maglia ricorda o riproduce le cellule dei
tessuti vegetali e le relative modalità di aggregazione.
L’interesse
per le tensostrutture si è maturato grazie anche alla partecipazione
a Laboratori di auto-costruzione internazionali organizzati dalle
Facoltà di architettura di Roma Tre, Mendoza (Argentina) e Asunción
(Paraguay). L’organizzazione di questi workshop nasce dalla volontà
di integrare la ricerca sperimentale e la didattica, coinvolgendo
direttamente gli studenti universitari e le comunità locali dove sia
più forte l’esigenza di utilizzare tecnologie a basso costo e
basso impatto. Attraverso l’autocostruzione di strutture leggere,
le persone coinvolte hanno scoperto differenti forme di comunicare
attraverso la manualità. Queste esperienze hanno un valore culturale
intrinseco, rappresentando un momento d’ incontro e scambio tra
persone diverse per sostituire l’ “IO “ con il “NOI”. In
particolare sono state realizzate alcune coperture basate sulla
tensione, formate da sistemi di cavi tendenzialmente auto-organizzati
e progettati per adattarsi all’ ambiente circostante, riducendo al
minimo il loro impatto. La ricerca sui “Sistemi cellulari di cavi”
oggetto della presentazione è figlia del laboratorio di
auto-costruzione “Tecnologie facili” tenutosi presso il Villaggio
indigeno MAKÀ ad Asuncion (Py).
La
sperimentazione ha portato alla formulazione di vari modelli che,
pure seguendo differenti schemi aggregativi, rispondono alle medesime
regole generative. Come accennato il riferimento principale sia in
termini morfologici sia costruttivi è costituito dai tessuti
vegetali che suggeriscono una molteplicità di soluzioni per ridurre
la quantità di materiale impiegato, valorizzare la flessibilità e
la ridondanza, consentire alle forme di auto-organizzarsi.
La
ricerca sulle tecnologie a basso impatto ambientale e i laboratori di
auto-costruzione sono quindi due parti dello stesso percorso, in
alcuni casi una emerge sopra l’altra in altri si fondono e si
incontrano per la sua diffusione di una cultura ambientale e sociale
più equa e sostenibile.
Autore:
Arch. Elisabetta Gaglio
Supervisione
scientifica Prof. Arch. P. Rossi
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