Quando l’architettura si integra con il contesto non è solamente
una questione di spazio… sono tante le sensibilità che vengono coinvolte
dipendendo dalle condizioni temporali e sociali in cui si sviluppa la
costruzione. Nel flusso continuo del tempo è difficile definire un inizio, ma
possiamo guardare a un evento accettandone le condizioni di partenza e quindi osservare
la relazione tra architettura e integrazione.
È vedendo le immagini della tensostruttura realizzata in Paraguay che sorge
l’inquietudine di quali fattori portano a un’architettura capace di integrarsi,
pur essendo consapevole che ancor più in questo caso i fattori specifici di
ogni contesto incideranno nei risultati. Mentre ritrovare nel computer degli
appunti di altri colleghi, risveglia i ricordi e permette di ripercorrere
l’esperienza vissuta.
Alla fine di agosto del 2009 abbiamo realizzato una tensostruttura
per proteggere dal sole e generare dell’ombra nella zona d’entrata di una casa
Maká (anche se più che una casa era una baracca). Durante un workshop di una
settimana è stata costruita una tensostruttura con la partecipazione di
studenti di architettura italiani, argentini e paraguayani sotto gli occhi
attenti degli abitanti della comunità locale.
Ivan sábado 29: Primera visita a la comunidad MAKA, me llamaron la atención cosas como la diferencia entre todas las viviendas, en cuanto a materiales y maneras de construir, en su mayoría de manera muy precaria. Creo que fue una pequeña decepción, pues esperaba encontrarme con el estilo constructivo antiguo indígena con adobe y paja.
Il progetto ha seguito le buone regole dell’architettura
analizzando prima di tutto l’orientamento della casa per capire l’inclinazione
del sole e quindi come proteggere al meglio lo spazio dell’entrata. In effetti,
i raggi del tardo pomeriggio erano tra i più fastidiosi e per questo la
struttura è scesa verso il basso a proteggere quasi con un telo in verticale.
Da un altro punto di vista la morfologia è stata condizionata dai punti
circostanti dove poter fissare la tensostruttura: alberi, pali della luce, etc.
La casa di tavole di legno sembrava essere troppo precaria per fissare i
tiranti, cosa che ha portato a alcuni momenti di confronto per poter definire
una soluzione convincente e che ha portato inoltre migliorare parzialmente la
stabilità della casa stessa.
Francesca lunedì 31: Qui l’estate è inverno, però l’inverno è estate; insomma, ad agosto fa caldo come a Roma e i vestiti pesanti rimangono nella valigia. É difficile per un’europea comprendere un clima come quello del Paraguay, sub-tropicale tendente ormai al tropicale. Per chi aspira a diventare architetto è fondamentale. L’esclamazione che ormai accomuna tutti gli italiani è “ed è inverno!” ripetuta con incredulità a rotazione e a intervalli più o meno regolari.
Ivan lunes 31: Cuerdas, cutters, prensa cables… Viendo los materiales sueltos no conseguí hacerme una imagen de cómo sería finalmente la estructura. Al termino del día ya conseguimos el triangulo pequeño y el segundo triangulo mas grande. Esto empezaba a asemejarse al pequeño ejercicio de las cuerdas.
Il lavoro sviluppato in modo partecipativo vedeva alcuni fare il
plastico, altri camminare intorno alla casa, altri ancora legare
provvisoriamente alcuni cavi per iniziare a capire che morfologie si generavano
a seconda delle tensioni applicate. Nella descrizione della costruzione di una
tensostruttura è sempre molto difficile poter raccontare l’intreccio dei cavi e
le relazioni di equilibrio che si generano: tiro verso il basso un cavo che ne
modifica un altro da orizzontale in una v. Mentre altri due casi si intrecciano
tra loro a formate un x nello spazio… e così a seguire fino a che l’insieme
offre una maglia per fissare i teli. Questi, a loro volta, giocano con le diverse
inclinazioni formando superfici di doppia curvatura o triangolari inclinati. Solo
alla fine, il risultato delle interazioni tra gli elementi coinvolti definisce
la morfologia architettonica dell’insieme.
Francesca martedì 1: Il gruppo definisce la geometria della struttura di copertura dello spazio antistante all’abitazione Maká stabilita. Il sole del Nord è basso e caldissimo e non è facile trovare una soluzione adeguata a un problema che da noi non esiste. Qui il sole è nemico in qualunque periodo dell’anno e dobbiamo arrivare con una vela a terra per determinare un’ombra sufficiente.
E così, un passo alla volta, l’architettura e il progetto si sono
adattati al luogo, in certo modo come un ragno che costruisce la sua ragnatela
muovendosi nell’intorno naturale in cui si trova. In una forma concettualmente
simile la tensostruttura si è integrata con il contesto antropico della
comunità con la volontà di migliorare l’intorno, ma senza proporre un modello
predeterminato. Una situazione di grande differenza sociale e soprattutto
economica fa sì che sia difficile non proporre il proprio modello come una
soluzione migliore.
I Maká sono un gruppo indigeno originario della zona del Chaco Paraguayo, anche se alcuni
antropologi sostengono che questa etnia ha antenati comuni con gli indiani del
nord america ed effettivamente bisogna dire
che ci sono certe similitudini fisiche. La comunità Maká del comune di Mariano
Roque Alonso a circa 20 Km a nord di Asunción è composta da circa 1.500 persone
e ha una struttura gerarchica molto rigida e definita. La grande varietà dei soggetti coinvolti e le diverse origini
culturali dei partecipanti hanno permesso di non mettere in discussione il
modello indigeno e di costruire un’architettura a servizio di una famiglia
della comunità. Ricordo ancora il padre della famiglia che spiegava con
orgoglio come la suocera aspettava di poter stare sotto la tensostruttura che
diventava simbolo di miglioramento per tutta la famiglia difronte alla
comunità.
Gli aspetti sociali e culturali delle persone che
hanno partecipato al workshop, un ambiente per certi aspetti molto particolare
insieme alla costruzione di un’architettura basata sui principi organici
(ispirata al modello degli organismi vivi) sono stati gli ingredienti che hanno
definito il risultato finale. Il fascino di questi eventi è esercitato da una
visione dell’architettura non statica che valuta il processo costruttivo come
parte integrante del progetto. Il risultato è una costruzione capace di
integrarsi con l’intorno e non invasiva da un punto di vista sia fisico sia
culturale.
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