In prossimità di un bosco vivevano tre porcellini che, per mettersi
al sicuro da un certo lupo feroce che abitava nei paragi, avevano deciso di
costruire tre case.
Il primo porcellino si procurò calce e mattoni e iniziò a costruire
la propria casa. Lavorò duramente e per molto tempo perché si sa, lavorare con
la calce e i mattoni è tutt’altro che facile. Ma era un porcellino volenteroso
e aveva un sogno: costruirsi una gran bella casa. Perciò, ben presto, riuscì a
finirla.
Un giorno però, rientrando dal mercato, ebbe una brutta sorpresa:
accanto alla sua casa c’erano delle ruspe…
E sì, la paura del lupo era stata tale e tanta che il porcellino
aveva dimenticato di controllare se lì, in prossimità del bosco, poteva essere
costruita una casa in calce e mattoni di quelle dimensioni. Il povero
porcellino non poté molto contro l’ordinanza e, tutto sconsolato, se ne partì
per andare a trovare il secondo porcellino.
Aveva saputo che lui, più attento a certi regolamenti, aveva
costruito una casa in legno. Non era di certo così grande come la sua, ma
sicuramente non gli avrebbe negato ospitalità. La casa del secondo porcellino
ricordava un po’ i vecchi rifugi di montagna: era tutta costruita in legno, in
ogni sua parte.
Ma quale non fu la sua sorpresa quando, arrivato in prossimità
della casa di legno, vi trovò suo fratello tutto intento a verniciare e
chiodare tavole.
“Ciao fratellino, ma ancora non hai finito di costruire la tua
casa?” chiese il primo porcellino al secondo.
“Ma sì che ho finito” gli rispose quello, “solo che la neve questo
inverno è stata tanta, il gelo ha rovinato le tavole ed ora mi ritrovo a dover
risistemare tutto!”
“Oh fratello, almeno tu hai ancora una casa, non sai cosa è
successo a me…” e il primo porcellino gli raccontò la sua triste avventura.
La mattina dopo i due fratelli si alzarono di buon’ora: avevo
deciso di andare a trovare il loro terzo fratello. Avrebbero dovuto camminare
un po’ perché lui aveva deciso di costruire la casa un po’ più in là, quasi
dentro il bosco. “Mi piacerebbe costruire una casa senza chiodi né viti,
proprio come quella dei castori” aveva detto.
Arrivarono a casa del terzo porcellino che era quasi tramontato il
sole. Bussarono e il terzo porcellino andò ad aprire la porta. Ovviamente dopo
aver chiesto “chi era”: sapeva bene che da quelle parti c’era il lupo…
Si sentì felice quando riconobbe la voce dei due fratelli e fu ben
contento di ospitarli, gli offrì un bel tè caldo e cominciarono a
chiacchierare.
“Ma non hai paura del lupo?” gli chiese ad un tratto il primo
porcellino, che da quando era entrato non faceva altro che osservare la casa
tutta costruita con rami, foglie e fango.
“Certo che ho paura del lupo” gli rispose, “per questo ho costruito
così la mia casa. Ho pensato: se la casa dei castori resiste alle correnti dei
fiumi, agli orsi, alle linci, vuoi che non resista al lupo?”
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