(Dedicato ad EqualogicaLab)
Queste sono alcune righe che per caso ho ritrovato ieri sera in un
vecchio quaderno. Raccontano il mio primo viaggio in Argentina. Le trascrivo
così come le ho trovate, anche perché alcune cose non le ricordo più e non
sarei in grado di raccontarle diversamente.
Sono righe che risalgono al 2006 e la situazione in Argentina e in
Europa era diversa e sono righe scritte da una persona sei anni più giovane con
sei anni di esperienza in meno, nata e cresciuta nel nord del mondo ed
entusiasta di un viaggio lungo e della piccola creatura costruita.
Le foto, invece, raccontano il ricordo della stessa storia.
"Ora vi racconto la storia di una parte di mondo dove tutto funziona al
contrario, per cui capita di vedere la luna con la gobba in giù e Orione con i
piedi in su.
Di una parte di mondo dove le contraddizioni sono molte e succede che un
quartiere povero è coloratissimo e uno ricco è grigio e triste.
Vi racconto la storia di un Paese dove è possibile arrivare sulle nuvole
senza staccare i piedi da terra. Dove le montagne hanno sette colori e il cielo
è di un unico blu intenso. Dove la gente è cordiale, dagli occhi ricchi di
ricordi e sofferenze. Dove le tradizioni si mescolano senza lasciare spazio a
nulla di autentico ma dando una nuova autenticità a tutto.
Vi racconto la storia di un luogo dove la povertà si vede in ogni cosa,
si respira, si tocca ma non si capisce, perché in realtà è un luogo molto
ricco. Un luogo come l’Argentina anzi, una parte di Argentina.